[ospiti] – Laura Belinzoni, l’autrice di “Al di là del dovere” ci parla di sé…

bannercopEccoci qui per una chiacchierata tra amiche assieme a Laura Belinzoni. Voglio infatti presentarvi questa autrice esordiente a tutti voi, lettori di questo blog.

Tempo fa ho recensito il suo romanzo “Al di là del dovere” (leggi la mia recensione qui) che affronta la storia – ben delineata psicologicamente – di una ragazza costretta in una realtà che non la rappresenta davvero e del suo faticoso, ma liberatorio, percorso di rinascita…

Apriamo quindi le porte di questo Salotto a questo nuovo appuntamento letterario: vi annuncio che biscottini e bevande sono già sui vassoi… e quindi vi invito a mettervi comodi che andiamo ad iniziare! 😀

cop intervistaCiao Laura, eccoci qui, intanto benvenuta! Permettimi, prima di partire con le domande, di rinnovarti i miei complimenti per il tuo lavoro, il romanzo “Al di là del dovere”, di cui parleremo anche oggi, scoprendo alcune importanti curiosità.

Sei pronta? Dai, iniziamo con l’intervista…

LORIANA – Laura Belinzoni, donna e autrice? Parlaci un po’ di te…

LAURA – Sono nata a Pavia nel 1982 dove vivo tutt’ora. Sono laureata in Filosofia. Ho sempre avuto un carattere introverso, sognatore ma nello stesso tempo curioso. Ho incominciato ad appassionarmi alla lettura abbastanza tardi (forse a causa delle pessime scuole elementari e medie che ho frequentato…) ossia al liceo studiando letteratura italiana e inglese. Ciò mi ha permesso di comprendere la bellezza che può essere contenuta in una storia, approfondirla e farla mia come ogni buon libro richiede al proprio lettore, insieme ai numerosi insegnamenti che essa può dare. Incominciando a leggere i grandi classici come D’Annunzio, Pavese, Joyce, Virginia Wolf e molti altri è scattato prima l’amore per la lettura, mentre per la scrittura ci sono voluti ancora un po’ di anni, direi quasi al termine dell’università.

LORIANA – Com’è nata l’idea di fondo del tuo romanzo?

LAURA – C’è stato il colpo di fulmine del titolo, volevo scrivere una storia diversa dalle altre, che suscitasse nel lettore anche un po’ d’indignazione proprio per l’argomento trattato (la relazione che poi diventa carnale tra zio e nipote). Molto mi hanno “aiutato”, se così possiamo dire, aneddoti tratti dalla mia storia familiare, aneddoti per lo più traumatici che la scrittura di questo libro mi ha permesso di rielaborare e introiettare così come fa il paziente sul lettino dello psicanalista. Il mio intento principale è stato comunque quello di dare un messaggio positivo: Linda non crede possibile che possa esserci spazio per l’amore nella sua vita, considera la possibilità di essere amata come qualcosa di accessibile a chiunque tranne che a lei. L’arrivo di Paul, però, fa scattare qualcosa di inspiegabile dentro di lei, qualcosa che all’inizio la spaventa perché lo percepisce come estraneo alla linearità prevedibile dell’esistenza condotta sino a quel momento. Con questo ho voluto dare al lettore un messaggio forte: quando si avverte che qualcosa sta cambiando, il cambiamento è già avvenuto.

LORIANA – Perché “Al di là del dovere” ha questo titolo?

LAURA – Essenzialmente per due motivi: il primo rispecchia la vita di Linda, segnata da regole rigide dettate da una madre cocciuta e imperiosa, sempre pronta a riprenderla ad ogni minimo sgarro. Queste imposizioni hanno una radice più profonda che risiede nel tentativo di Rosa di cristallizzare la sua esistenza e quella di chi le sta attorno per cercare di ottenere quella stabilità che la morte del primo figlio ha spazzato via in maniera traumatica. Il secondo motivo, invece, comprende una riflessione più ampia: mi sono interrogata a lungo mentre scrivevo questo romanzo su tutte le azioni che ogni giorno compiamo per dovere verso noi stessi e/o verso gli altri e, vedendo come vanno le cose nel mondo in termini di sentimenti, sembra che spesso si stia insieme più per non infrangere qualche regola invisibile che per vero amore. In particolare mentre scrivevo ero guidata da una domanda che non smetteva di pulsarmi dentro: può l’amore essere sottoposto a delle regole? La risposta assolutamente negativa a questa domanda è incarnata dalla scelta dei due protagonisti di amarsi al di là di ciò che tutti ritengono giusto o sbagliato, al di là di ogni convenzione.

LORIANA – Quanto c’è di te nella storia  e nella personalità della protagonista? In cosa, invece, ti differenzi?

LAURA – Ho messo moltissimo di me in Linda, sia nella descrizione del suo lato più fragile sia nella sua volontà di riscatto che l’arrivo di Paul fa divenire concreta. Ho voluto introdurre la presenza della malattia nella sua vita per giustificare ulteriormente la sua fragilità ed avere un ottimo spunto per poter costruire la trama che poi è venuta fuori.

LORIANA – In che modo hai lavorato per definire la psicologia dei vari personaggi, che risulta ben dettagliata e coerente?

LAURA – Ho studiato molto psicologia e ancora oggi quando posso leggo articoli e saggi, inoltre sono caratterialmente molto intuitiva: di chi mi sta davanti riesco a cogliere in fretta la personalità e difficilmente mi sbaglio… Come ho accennato anche prima, prendendo particolarmente spunto da esperienze personali non mi è stato difficile trasporre nella storia determinati caratteri che però ho anche volutamente accentuato.

LORIANA  Su quali esperienze ti sei basata per descrivere gli intrecci psicologici dei rapporti familiari di Linda e dei suoi cari?

LAURA – Su quelle vissute in prima persona o raccontate da familiari ed ex amici. Ho fatto un buon collage che mi ha permesso di far collimare tanti “ingredienti” senza forzature, insomma nel modo giusto.

LORIANA – Linda è una ragazza sensibile e delicata ma trova un coraggio e una determinazione prepotenti e inarrestabili per riuscire a cambiare la sua vita. Qual è l’elemento e il passaggio determinate nell’inizio della sua trasformazione?

LAURA – La morte del nonno, la persona dalla quale si è sentita più amata sin da quando è nata, produce in lei un primo cambiamento. L’arrivo di Paul con la conseguente scoperta della verità sulla reale morte del fratello, poi, fanno il resto. Linda capisce di aver vissuto secondo regole altrui sino a quel momento, regole che trasformandosi in abitudine quotidiana hanno lentamente assunto l’abito di una tranquilla routine. Paul le fa capire di avere un valore che i suoi genitori non le hanno mai permesso di scoprire, entrambi chiusi come sono sempre stati solo nel loro piccolo mondo egoistico… Da qui nasce la crescita interiore che le darà poi il coraggio di spiccare il volo.

LORIANA – Nella storia libri e arte sono gli ingredienti fondamentali e speciali che danno a Linda emozioni e energia. Ho notato l’accuratezza delle descrizioni e dei riferimenti  letterari e di storia dell’arte e non ho potuto fare a meno di chiedermi se i tuoi studi hanno contribuito a inserire pittura e lettura all’interno della narrazione o se sono anche per te passioni importanti…

LAURA – L’arte è un’altra delle mie grandi passioni. Ho sempre considerato i quadri, di qualunque stile essi appartengano, “creature viventi” e quando posso visito mostre e musei. Naturalmente mi sono documentata per poter rendere al meglio la competenza di Paul, che non l’arte ci lavora, e la passione di Linda su questo argomento. Del resto l’amore per l’arte costituisce uno dei primi elementi di forte comunanza tra loro, il primo argomento che permetterà a Linda di rompere il ghiaccio già durante il primo pomeriggio trascorso insieme appena dopo il funerale del nonno.

LORIANA – Quanto tempo hai impiegato per dare alla luce il tuo romanzo?

LAURA – Tra pause e riprese, tre anni buoni!

LORIANA – Perché la scelta da self?

LAURA – Dopo aver partecipato a un concorso letterario e averlo vinto mi era stata fatta la promessa di un contratto editoriale, promessa che non è stata mantenuta dalla casa editrice promotrice del concorso deludendomi profondamente! Così ho deciso che, siccome era il primo libro e di strada avrei dovuto farne ancora tanta, di auto-pubblicarmi come fanno sempre più esordienti. Non escludo però di cedere i diritti ad una casa editrice qualora si dimostrasse realmente interessata!

LORIANA – Progetti futuri? Parlacene!

LAURA – Ho in mente abbozzi di tantissime trame tra le quali ne ho scelto una sulla quale sto lavorando documentandomi molto… Del resto si sa: scrivere è un lavoro duro!

Waho sei piena di idee! Allora io ti faccio i miei in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti e ora ti lascio campo libero per rispondere alla chat con i lettori.

Ci ritroviamo a conclusione dell’evento per i saluti finali.

Ora quindi, carissimi, tocca a voi: domande, commenti, curiosità? Scrivete qui sotto direttamente a Laura, che vi risponderà! 😀 Pronti? Via!…

***

61 pensieri su “[ospiti] – Laura Belinzoni, l’autrice di “Al di là del dovere” ci parla di sé…

    • Ciao Luigi! Il mio dovere in quanto scrittrice, seppur esordiente, ho sempre pensato sia quello di far ritrovare qualcosa del lettore all’interno del mio romanzo, un’emozione che si credeva perduta, un desiderio e perché no, anche rabbia e risentimento. Da lettrice sono solita ad immedesimarmi nei personaggi dei libri che leggo e a lottare con loro, spero che succeda anche ai mie lettori… Grazie!

  1. Buon pomeriggio a tutti, mi piacerebbe domandare a Laura se è sempre facile entrare in contatto con le proprie emozioni e poi riportarle in un racconto personale. Di solito lo scrittore mette sempre un pezzo del suo cuore, della sua anima, nella propria creazione 🙂

    • Hai ragione Fabio! Però devo dirti che a volte non è per niente facile! In questo libro ho dovuto riportare e sublimare situazioni realmente accadute nella mia vita, come la morte di un fratello.. Di cuore ce ne ho messo molto, anche nei momenti in cui ho descritto le paure di Linda, i suoi momenti più bui. Per quanto riguarda le belle emozioni, anche di lì ho tratto il meglio dalle mie esperienze personali. Del resto in ogni libro c’è sempre una parte, seppur piccolissima, dell’autore che lo scrive… Grazie di essere intervenuto!!

      • Credo che esprimere anche il proprio mondo emotivo, in un libro, è bellissimo da parte vostra e riuscite con le vostre emozioni a far vivere le nostre. Grazie per avermi risposto 🙂

  2. ciao Laura! Vorrei chiederti come hai organizzato il tuo lavoro come autrice self sia nella fase precedente la pubblicazione ( esempio editing) che nella fase successiva relativa alla diffusione del tuo libro. E credi che, come effettivamente sembra, il selfpublishing possa acquisire sempre più spazio e porsi come concreta alternativa all’editoria tradizionale? È da ultimo… Virtù egizi del selfpublishing. Grazie

      • Ciao Laura! (Mia omonima).. :). Per quanto riguarda l’editing ho fatto un lavoro personale di revisione che mi ha portato via parecchio tempo… Ho scelto il self perché, essendo il primo libro ho voluto misurarmi con la mia capacità di organizzarmi e l’ho ritenuto conveniente perché la percentuale di profitto è senz’altro più vantaggiosa rispetto alla pubblicazione con casa editrice, che però non escludo ancora affatto!! Lo svantaggio, se così possiamo chiamarlo, sta nel fatto che bisogna fare tutto da sé (promozione, divulgazione ecc..) investendo del proprio… Oggi però il self va alla grande e penso che per un esordiente sia un buon punto d’inizio!

  3. Non ho letto il tuo libro, ma da questa intervista mi pare molto interessante, quello che mi colpisce di più, ad essere sincero, è proprio il titolo stesso e la motivazione per cui lo hai scelto….è bello questo al di là del dovere, che identifica proprio il nostro vivere quotidiano fatto sempre più di maschere e di atteggiamenti, che di verità e di sinceri sentimenti. Ho sempre ritenuto che il vivere di ogni persona, se vuol veramente dire ho vissuto, sia nell’aprirsi sinceramente e fare quello che prova e sente senza farsene problemi altrui, che poi in fondo quando ti presenti al mondo, se sei reale, vero e genuino, nessuno può permettersi di giudicare altro. Brava Laura e ancor di più nell’apporre cenni dell’arte e della psicologia…..interessante questa intervista, per te che ti fa conoscere, e per me che ti ho conosciuta.

    • ciao Roberto, intanto ti ringrazio per essere qui e benvenuto davvero in questo spazio virtuale del Salotto letterario. Ci tengo molto a presentare autori esordienti e a coinvolgere in questo lettori e colleghi scrittori. Spero ti troverai bene, intanto mettiti comodo, ci sono virtual-dolcetti e bevande per gli ospiti! 😀

      • Grazie Roberto!!! Sì, il mio intento nello scrivere questo romanzo è sempre stato quello di far riflettere il lettore sulla libertà delle scelte che compiamo ogni giorno, scelte spesso ritenute “sbagliate” da chi non le vive in prima persona… Grazie ancora di esserci stato! 😀

  4. Ciao Laura e ciao Loriana. 🙂
    Complimenti a Loriana, ancora una volta, per la splendida intervista, ma anche a Laura per la tenacia dimostrata e per il modo propositivo in cui ha affrontato la sua grande delusione.
    Ho constatato, a mie spese, che purtroppo il mondo dell’editoria può essere una giungla colma di trappole e soprattutto di incompetenti capaci solo di sfruttare la buona fede e la passione degli altri, specialmente se inesperti, ingenui e con poca conoscenza dei meccanismi che la governano. Tuttavia, mi fa piacere notare come tu, Laura, non ti sia persa d’animo e abbia proseguito per la tua strada, conscia delle tue capacità e disposta ad arrivare fino in fondo.
    Ti auguro che questa pubblicazione possa portarti grandi soddisfazioni. 😀
    Hai già altro in cantiere?

    Un caro saluto ad entrambe! ❤

    • Ciao Annarita!! Sì, hai ragione non mi sono persa d’animo nonostante la fregatura di un concorso vinto ma che non ha portato i frutti sperati… Ci tenevo troppo a questa mia prima creatura per farmi fermare dal primo ostacolo… Ed eccomi qui!! Grazie di essere intervenuta!! ❤

  5. Buongiorno Loriana e Laura .Mi ha colpito il tema trattato : è stato terapeutico scrivere la trama con un tema così delicato ,visto che il personaggio principale ,Linda ,ha molto di te? Grazie e in bocca al lupo per il tuo libro d’esordio e per i tuoi progetti futuri !;)

    • Grazie Isabella! Sì, scrivere questo libro come ho già dichiarato nell’intervista, è stato come fare una seduta di auto-analisi… Posso dire, anche dopo essermi documentata a dovere, che scrivere è una vera e propria terapia, mi ha liberata da morse che mi stavano soffocando aiutandomi come niente prima aveva mai fatto… 🙂

      • In effetti te lo ho chiesto perché anche per me è stato terapeutico scrivere (anche se non mi reputo scrittrice) per superare esorcizzare ed esternare i momenti terribili che ho passato . Grazie 😉 e davvero in bocca al lupo per i tuoi progetti e grazie a Loriana che tratta sempre con motivazione ,argomenti che talvolta sono considerati tabù 😉

  6. Dalle tue parole e dall’argomento che tratti sul tuo romanzo mi hai decisamente convinta a leggerlo. Quanto credi sia importante scrivere romanzi su denunce sociali dove ai giorni d’oggi, si leggono per lo più erotici o thriller?

    • Ciao Mary! Ti ringrazio anticipatamente dell’acquisto! Penso che nel mondo in cui viviamo, un mondo in cui si sbandiera la libertà di opinione, pensiero e modi di vivere ma che in realtà è ancora incatenato da paure e pregiudizi fortissimi, scrivere di questi temi sia fondamentale! Il termine “libertà” viene abusato travisandone il reale significato. Per me “libertà” ha sempre significato innanzitutto rispetto incondizionato per le scelte e i sentimenti altrui… 🙂

  7. Ciao Laura, complimenti per la profondità colta tra le righe. Oso, e vado oltre… Il tuo titolo suggerisce una libertà ricercata, sembra anche sottintendere ad un ‘diritto’. Linda, nel tuo romanzo, non crede nella possibilità di essere amata così come a molti di noi può succedere. Cosa può negare l’amore nella nostra esistenza? Cosa può negarci il diritto di amare o essere amati e vivere felici? Grazie in anticipo per la tua risposta. J.C.

    • Ciao Jean-Cristophe, benvenuto in questo salotto letterario. Grazie per la tua presenza e il bel commento, teso a cogliere aspetti importanti della personalità della scrittrice. Rimani ancora un po’ con noi, se ti va c’è un virtual-buffet in fondo alla sala… 😀

    • Ciao Jean-Christophe, che nome affascinante!… 😉 Molto belle le tue domande… Dalla mie esperienze di vita personali, esperienze che hanno contribuito fortemente alla stesura di questa storia, ho capito che i limiti più grandi sono quelli che solo noi stessi ci poniamo! Ci può essere certo anche un retaggio negativo di educazione familiare che può contribuire, ma comunque spetta a noi trovare la forza per spiccare il volo! Nel caso di Linda è soprattutto la malattia a farla sentire diversa, esclusa da tutto ciò che agli altri è concesso… Si sente fuori posto perché non ha ancora trovato qualcuno in grado di accogliere le sue paure, farle capire che non sono montagne insormontabili… cose che solo un amore vero può fare.. Grazie! ❤

    • Ciao Francesca! In positivo, senz’altro molti: ho acquisito maggior sicurezza e maggior stima delle mie capacità. Questo libro è stato per me un atto di coraggio anche se non avrà la risonanza di un best-seller! In negativo, beh, finora non mi ha portato profitti fiorenti ma sono soddisfatta comunque andrà! Grazie!!

  8. Voglio ringraziare di cuore tutti coloro che sono intervenuti mostrando grande interessamento e, soprattutto, un immenso grazie a te Loriana per l’opportunità concessami!! ❤
    Spero che questa intervista contribuisca a portarmi tanti lettori!! Laura

  9. L’appuntamento di oggi si conclude qui. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato, nonostante gli impegni quotidiani, e chi ha lasciato un commento anche nell’evento di facebook creato ad hoc per la giornata.

    Ringrazio Laura che, pur se nuova a iniziative di questo tipo e intimidita dalla portata del confronto con i lettori, ha dimostrato di sapersela cavare, facendo emergere la sua personalità e la capacità di argomentare sul proprio lavoro. Una scrittrice emergente a 360°!

    Ringrazio tutti voi che avete apprezzato questo appuntamento, riconoscendo la passione e l’impegno che metto in questo spazio del Salotto Letterario, a cui tengo molto. Vi invito a tornare a trovarmi e a partecipare ai prossimi appuntamenti programmati.

    Un caro saluto a tutti e vi invito a restare ancora un po’ per sgranocchiare il buffet che è pronto in fondo alla sala…. 😀

    un virtual abbraccio a todos! :-*
    – Loriana

  10. Ciao Loriana, grazie per avermi invitato nel blog. Ciao Laura, complimenti per la pubblicazione e per l’intervista. Non sono riuscita a leggere tutti i i commenti, inserisco il mio sperando di non essere ripetitiva. Mi ha colpito una frase all’inizio della tua intervista. Citandoti: “quando si avverte che qualcosa sta cambiando, il cambiamento è già avvenuto.”
    E’ un periodo di forte cambiamento per tutti, sia a carattere sociale che culturale, politico e religioso. Da operatrice olistica lavoro sul cambiamento già dalla scorsa estate, sia per me stessa che per il mio gruppo di meditazione. L’accettazione del cambiamento ci sradica completamente dalle nostre convinzioni, obbligandoci, dove opponiamo resistenza, ad affrontarlo e assimilarlo come necessario per la nostra evoluzione interiore. La tua frase riassume in poche parole un concetto molto forte e positivo, a mio parere. Vuoi spiegarci meglio questo tuo punto di prospettiva, un breve approfondimento del cambiamento subito/accettato dalla protagonista? grazie e buon lavoro!

      • La riflessione che hai portato qui rispecchia molto anche il mio sentire. Mi trova molto vicina alle tue convinzioni. Sono curiosa di sapere cosa ne pensa l’Autrice… intanto ti ringrazio per la tua presenza qui. Contando nei ritardatari mi ero attardata qui nel Salotto perché sentivo qualche passo affrettato avvicinarsi… eri tu! ❤ Un caro abbraccio e torna qui quando vuoi, sei la benvenuta!

    • Ciao Solange e grazie!! Credo profondamente a quanto ho scritto proprio perche’ vissuto in prima persona. Spesso il cambiamento si manifesta in diversi modi, sotto diverse sembianze. A volte appare come un evento talmente improvviso da sembrare traumatico, altre si palesa lentamente tanto che si fa fatica a riconoscerne le fasi. Per Linda, la mia protagonista, la consapevolezza arriva dal vuoto che la morte del nonno le ha lasciato, vuoto che le permette di riflettere sulla sua vita passata e sul comportamento non proprio esemplare dei suoi genitori da sempre avvertito come “normale” solo perche’ e’ l’abitudine a imporre questa usualita’. Con l’arrivo di zio Paul cade definitivamente il “velo di Maya” e inizia il percorso tutto in discesa della sua rinascita!! Spero di essere stata esauriente! 😉

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