[Ospiti] – Intervista a Annamaria Mazzini | “Il potere della Body Art Therapy per riconquistare un futuro a colori”

Sono emozionata nell’avere qui l’ospite di oggi, una persona straordinaria che mi fa molto piacere farvi conoscere: Annamaria Mazzini.

Sono emozionata nell’avere qui l’ospite di oggi, una persona straordinaria che mi fa molto piacere farvi conoscere: Annamaria Mazzini.Sono emozionata nell’avere qui l’ospite di oggi, una persona straordinaria che mi fa molto piacere farvi conoscere: Annamaria Mazzini.

Lei è una donna vulcanica: artista, scrittrice, performer, attrice, atleta; un fiume in piena (e scusate il gioco di parole, poi capirete perché) di creatività e iniziative.

Oggi Annamaria è con noi per parlarci di sé e tutto quanto è il suo mondo, in una intervista a cuore aperto.

Mettetevi comodi, iniziamo… 🙂


Scintille – Ciao Annamaria, ti accolgo qui e lascio subito a te la parola affinché tu possa presentarti ai lettori di questo blog. Parlaci un po’ di te…

Scintille – Ciao Annamaria, ti accolgo qui e lascio subito a te la parola affinché tu possa presentarti ai lettori di questo blog. Parlaci un po’ di te…Scintille – Ciao Annamaria, ti accolgo qui e lascio subito a te la parola affinché tu possa presentarti ai lettori di questo blog. Parlaci un po’ di te…

Annamaria Mazzini – Salve, mi chiamo Annamaria e ho 50 anni. Sin da bambina sviluppo delle attitudini pittoriche e una particolare sensibilità verso il colore. Faccio tutti gli studi inerenti questo campo specializzandomi anche in decorazioni e pitture sul muro. Per affinare sempre di più la mia arte, studio la scultura lavorando l’argilla. Frequento, inoltre, corsi di programmi grafici, fotografia, tatuaggio e trucco semipermanente, lavoro con la materia che utilizzo sulle mie tele, dipingo e disegno con le matite, l’acquerello, i pastelli, i colori ad olio, la tempera. Continuo a sperimentare, sempre.

Annamaria Mazzini – Salve, mi chiamo Annamaria e ho 50 anni. Sin da bambina sviluppo delle attitudini pittoriche e una particolare sensibilità verso il colore. Faccio tutti gli studi inerenti questo campo specializzandomi anche in decorazioni e pitture sul muro. Per affinare sempre di più la mia arte, studio la scultura lavorando l’argilla. Frequento, inoltre, corsi di programmi grafici, fotografia, tatuaggio e trucco semipermanente, lavoro con la materia che utilizzo sulle mie tele, dipingo e disegno con le matite, l’acquerello, i pastelli, i colori ad olio, la tempera. Continuo a sperimentare, sempre. Annamaria Mazzini – Salve, mi chiamo Annamaria e ho 50 anni. Sin da bambina sviluppo delle attitudini pittoriche e una particolare sensibilità verso il colore. Faccio tutti gli studi inerenti questo campo specializzandomi anche in decorazioni e pitture sul muro. Per affinare sempre di più la mia arte, studio la scultura lavorando l’argilla. Frequento, inoltre, corsi di programmi grafici, fotografia, tatuaggio e trucco semipermanente, lavoro con la materia che utilizzo sulle mie tele, dipingo e disegno con le matite, l’acquerello, i pastelli, i colori ad olio, la tempera. Continuo a sperimentare, sempre.

Ma ho anche una passione per il cibo e per l’arte culinaria. Mi piace il mare, nuotare, andare in canoa e praticare lo sport del Dragon boat. Con delle amiche mi diverto a cantare e con la compagnia teatrale a fare spettacoli e letture sceniche. Non sono sposata e non ho figli. Sono la terza di quattro figli e con i miei fratelli e i miei genitori ho un bellissimo rapporto. Vivo in campagna con cani e gatti, adoro la natura e andare a trovare gli amici che non vedo da anni.

Scintille – Sei un’artista a tutto tondo: pittrice, scrittrice, attrice… Donna eclettica e piena di idee, in pratica un tornado! Ci puoi parlare del tuo percorso artistico, per darci un’idea del tuo lavoro?

Annamaria Mazzini – Come ho detto prima per diventare un’artista ho seguito sin da bambina le mie attitudini che con il tempo mi hanno fatto scoprire le miei doti. Dopo il liceo artistico e l’accademia di decorazioni d’interni, sono partita per l’estero e ho iniziato a lavorare nel settore, sia come pittrice che come decoratrice. Ho fatto anche altri lavori e anche qui mettevo estro, fantasia, creatività, cercando sempre emozioni. Poi un bel giorno, all’improvviso arriva un cancro che devasta e cambia la mia vita, cinque anni lunghissimi, 26 sedute di chemio terapia, 37 giorni di radioterapia e cinque anni di ormone terapia; ma riesco a sconfiggerlo soprattutto con la pittura, i colori e tutta quell’energia piena di vita che si sprigiona con essi.

Scintille – Se c’è, puoi dirci quale modalità senti più tua, rispetto all’espressione e alla creazione di contenuti artistici?

Annamaria Mazzini – Sicuramente la pittura, a seguire recitare davanti un pubblico, poi cucinare: godere per il cibo mi fa rilassare. E, per concludere, mi piace cantare, anche semplicemente davanti un karaoke.

Scintille – Oltre alle mille cose di cui abbiamo parlato, sei anche un’atleta: fai parte del team dell’associazione sportiva di Bracciano”Dragonboat”, e l’anno scorso avete vinto i mondiali a Venezia. Uno sport che personalmente non conoscevo e di cui ti chiedo di darci qualche informazione in più. Come hai iniziato e come sei arrivata ai livelli di eccellenza? Quanto ti ha dato questo sport?

Annamaria Mazzini – Ho iniziato otto anni fa con le pink butterfly di cui sono ancora una socia sostenitrice. Si tratta di donne operate di tumore al seno che praticano questo sport come riabilitazione psico-fisica dopo un percorso di cure oncologiche e visto che c’è il rischio di sviluppare, dopo l’operazione e le cure, un’altra patologia (il linfedema), patologia che, con questo sport, si riduce notevolmente. Per maggiori informazioni potete visitare la pagina www.pagaierosa.org, In Italia ci sono circa 26 squadre e nel mondo circa 150. Per arrivare ai livelli di eccellenza ci vuole un allenamento costante e un buon gioco di squadra. Posso dire con tanto orgoglio che a me, personalmente ha salvato la vita, proprio mentre stavo combattendo la malattia e la paura di morire. In acqua mi rilasso e mi piace faticare!

Scintille – Parliamo ora della malattia. Il cancro è un nemico che arriva all’improvviso e sconvolge tutto, devasta il presente e annebbia il futuro. Chi ne è colpito attraversa un percorso complicato e difficile, dove è necessario attingere a tutta la forza interiore per non lasciarsi sopraffare. Per non cedere alla disperazione, per non lasciarsi sconfiggere. Tu sei una sopravvissuta, ce l’hai fatta. Non solo, hai saputo attingere a questa esperienza di sofferenza per trasformare il buio in luce, la disperazione in forza, l’energia in vita, il dolore in colore.

La malattia, il cancro, hanno dato un segno importante alla tua ricerca e comunicazione artistica, trasformandola. In che modo ha influito e come l’ha cambiata, con quali caratteristiche?

Annamaria Mazzini – Anche se può sembrare strano, il cancro ha influito in modo positivo. Ovviamente all’inizio tanta paura e dolore, però questo mi ha aiutata a conoscermi e a sviluppare lo spirito di ricerca che mi ha aiutato a guarire. Mettendo a disposizione le uniche armi che avevo e che potevo usare senza chiedere niente a nessuno: la pittura, cucinare, lo sport all’aria aperta. Ho imparato a godere del momento presente. Quando ho capito che la malattia era arrivata per insegnarmi a donare, ad aiutare l’altro, a condividere la mia esperienza e metterla al servizio del bene mondiale è stata una bellissima RINASCITA. La cosa stupefacente è che ho capito come potevo utilizzare tutta la mia arte e tutte le mie esperienze e risorse, per capire come essere veramente se stessi e dare il proprio contributo.

Lasciarsi andare e lasciarsi indicare la strada giusta per noi è importantissimo: basta saper guardare e ascoltare e poi, semplicemente tutto apparirà ai nostri occhi.

Scintille – Per chi sopravvive al cancro, concetti come “resistenza”, “resilienza”, “testimonianza”, “condivisione” si trasformano in vita vera, da mettere in pratica giorno dopo giorno. Il tuo lavoro ne è forgiato, nasce da ciò. Puoi parlarci dei tuoi progetti?

Annamaria Mazzini – Certamente. I miei progetti nascono proprio dalla malattia, infatti. Ancora mi chiedo che percorso deve fare la nostra mente con i suoi pensieri. Fino a che punto bisogna lasciarsi andare per dare un senso alla propria vita, per trovare risposta alla famosa domanda: «Ma io, che devo fare in questa vita?», ti rendi conto che il dolore, la paura, la sofferenza, la fede fanno parte di tutto ciò. Ma è possibile che si deve arrivare a tanto? Evidentemente, sì.

Quando ho visto per la prima volta il dipinto nascere sulla cicatrice esposta e, come per magia, quel corpo diventare in tela, ho trasformato il cancro in un opera d’arte.

È nato così il progetto body art therapy: il colore diventa energia.

La finalità di questo progetto è dare un supporto per chi intraprende un percorso di cure oncologiche, integrato alla pittura corporea per la gestione della ferita all’immagine di sé. Trattamenti finalizzati a compensare sul piano estetico, l’alterazione somatica provocata dall’intervento chirurgico e restaurare l’identità sessuale nascosta.

Scintille – “Il potere curativo dell’arte”. Alla luce della nostra bella chiacchierata, mi piacerebbe che commentassi questa frase in base al tuo percorso e alla tua esperienza, se la ritieni vera.

Annamaria Mazzini – È verissima. E’ stato abbastanza semplice utilizzare l’Arte in quanto pittrice, di conseguenza è venuta lei a soccorrermi per aiutarmi a guarire. Sono facilitata perché riesco a lasciarmi andare ed ascoltare quello che succede dentro di me. Il corpo te li manda i messaggi e tutti hanno lo stesso potere di autoguarigione, una forza che è dentro ciascuno di noi.

Fortunatamente non si deve essere artisti per conoscere il potere curativo dell’arte, oggi ci sono testi interessanti scritti da autori noti e autorevoli che possono aiutare, professionisti che mettono a disposizione tantissimo materiale che oggi è facilmente reperibile grazie ad internet. Sicuramente le esperienze dirette hanno un sapore diverso, più genuino, ma anche di queste ne esistono tantissime. Io vorrei dare il mio contributo e spero che questa intervista sia utile per qualcuno. Per me l’Arte è una garanzia per la salute e chiunque utilizzare la creatività nella propria vita. Io mi renderò disponibile per chi desiderasse farla emergere.

Scintille – Prima di salutarci vorrei lasciassi ai lettori i tuoi contatti e dove poterti seguire. Inoltre, comunico ai miei lettori, che su questa tua esperienza hai anche scritto un diario-testimonianza: «Gioia di vivere. Dialogo tra una pittrice e il suo cancro» che si può trovare a questo link.

Annamaria Mazzini – Sì, scriverlo è stato un modo di affrontare il tutto, condividerlo e rendere la mia esperienza utile a chi sta affrontando la stessa battaglia. Chi fosse interessato alle mie attività sulla Body Art Therapy può trovare informazioni e video sul mio canale Youtube o sulla pagina facebook (n.b. i contatti sono riportati in fondo all’intervista)

Scintille – Grazie Annamaria per la tua presenza, qui oggi. Grazie per la disponibilità e per essere portavoce di un cambiamento profondo, forte, potente, che riesce a coinvolgere e a investire, trasformandole, molte altre donne. Sei punto di luce. Punto di energia. Continua così!

A voi, car* lettor* vi abbraccio forte e vi ricordo che se volete lasciare un commento, porre una domanda o anche solo scrivere un semplice saluto, potete farlo con la funzione “commenta”. Annamaria leggerà tutti i vostri interventi e vi risponderà nei prossimi giorni.

Annamaria Mazzini – Certamente, mi farà piacere avere uno scambio con i tuoi lettori. Ringrazio Loriana per avermi invitata e mando a tutti un caro saluto.

Loriana Lucciarini
Altra mia intervista all’artista su

Altra mia intervista all’artista su Gli Scrittori della Porta accanto, qui



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29 pensieri su “[Ospiti] – Intervista a Annamaria Mazzini | “Il potere della Body Art Therapy per riconquistare un futuro a colori”

  1. Ringrazio Loriana, per l’ormai quasi tacito invito ai suoi Salotti letterari, che trovo sempre interessanti; ma un ringraziamento del tutto grande e speciale spetta ad Annamaria, che ha saputo trovar (di fronte a decine di lettori e lettrice di parlarci , oltre che di sé, anche della sua malattia e del ruolo che il potere creativo della scrittura e della pittura influiscano sull’animo, gettando i semi per l’auto guarigione.Ammiro molto la forza di volontà che anima persone come lei (tra cui potrei citare anche Bebe Vio, ed Alex Zanardi)
    Grazie, Annamaria!

    • Ciao Luca grazie delle parole spese per me. È vero non è stato facile mettersi a nudo ma l’esperienza vissuta in prima persona mi ha mandato un messaggio molto chiaro…. “questo sarà il mio contributo per alleviare la sofferenza nel mondo e voi mi date tanta forza e coraggio per andare avanti e non mollare mai, dovessi impiegare una vita intera.

      • Ciao Annamaria, quello che ti ho scritto lo penso davvero, è difficile che parli a vanvera in casi come questo.
        E’ vero, la disabilità ha tanto da insegnare a chi sente di essere “normale”… peccato, però, che quel tipo di gente, non se ne sappia accorgere. E’ giusto combattere per questo, e far sentire la propria voce; al limite (come hai fatto tu) mettendo nero su bianco la propria esperienza, per fare in modo che rappresenti un punto di partenza per chi con la disabilità “non si sente a proprio agio”.

  2. Sono molto sensibile a questo argomento e Loriana lo sa. Uno dei modi più efficaci per combattere- non sconfiggere, perché la certezza della vittoria non ci è mai data- la malattia è fare il pieno di energie positive. I colori, la bellezze, sono una delle armi più potenti che abbiamo a disposizione. Grazie, ragazze, per questa intervista.

  3. Grazie, Annamaria Mazzini per la sua testimonianza. Grazie, Scintille d’anima per questa preziosa intervista. Credo che chi si trovi costretto dalla vita ad affrontare una malattia tanto grave, se non si sente solo, se non si isola, se reagisce lottando contro un nemico terribile, possa trovare sollievo e, forse, anche la spinta a sperare di vincere la battaglia. Perché di guerrieri si tratta che, con armi inusuali, tentano di farcela. C’è chi usa i colori, chi la scrittura e chi la musica o ogni altra forma di arte pur di invitare il proprio corpo a pensare ad altro e a non ascoltare il frastuono che il male scatena nel proprio essere. Purtroppo ho conosciuto da molto vicino guerrieri che non ce l’hanno fatta ma che hanno tentato fino alla fine di sorridere a quella vita che andava affievolendosi. Combattere contro i mulini a vento, però, a volte serve guardando a un futuro colorato, a un corpo ridisegnato, a un respiro nuovo, proprio come un Don Chisciotte. Scolapasta in testa, senza paura di esser giudicati per una parrucca che si vede, e tanta voglia di vivere.

    • Ciao Gio, infatti la lotta sta proprio nel non mollare mai ed essere pronti a qualsiasi cambiamento. Ad ognuno capita quello che serve per capire chi siamo destinati a diventare. Il cancro e i colori si sono manifestati da soli ed io mi sono sentita me stessa. È stato facile seguire quei messaggi perché ero vuota di pensieri e l’ego in letargo. Il potere dei colori è sorprendente, spero di poter far vivere l’esperienza della body art therapy a chiunque voglia fare un percorso di ricerca personale.

  4. Molto interessante questo percorso di guarigione, non solo fisica ma anche spirituale. A volte un trauma ci porta a contatto con le nostre risorse più feconde, oltre che con la nostra capacità di soffrire e di accettare il dolore. Complimenti ad Annamaria per la sua energia positiva e grazie della sua testimonianza!

  5. Quanta positività! Forse più dell’arte, sembra davvero che sia questa la ricetta per rinascere dopo un evento così devastante: pensare positivo. Grazie per la tua testimonianza! Mi va di condividerla con persone che sicuramente ne hanno bisogno perché si stanno trovando, purtroppo, nella tua stessa passata situazione.

  6. Di questa bella intervista una frase mi ha colpito in modo particolare: “Ho imparato a godere del momento presente.” Credo che sia tutto qui il senso di un’esperienza in cui si è costretti ad affrontare una prova dura, sfiancante, cattiva, devastante come quella del cancro. Comunque vada, e non va sempre bene, purtroppo, imparare a godere del momento che si sta vivendo è essenziale, per non essere risucchiati nel tunnel senza uscita in cui spinge la malattia. Quando si è attaccati da una patologia tanto subdola, in cui spesso le stesse cure contribuiscono allo stato di malessere generale, contrapporre il bello dell’arte, in qualsiasi forma, al brutto del male, può aiutare, ad affrontare il dolore con la forza e la dignità necessarie. Annamaria in questo è stata straordinaria.

  7. Ciao Loriana, grazie per la bella intervista che mi ha permesso di conoscere Annamaria e il suo percorso sia artistico che di rinascita, così profondo, vibrante, pieno di energia. Tra le altre cose, mi ha colpito molto la sua Body Art Therapy, che cerca di “compensare sul piano estetico l’alterazione somatica provocata dall’intervento chirurgico e restaurare l’identità sessuale nascosta”. Un processo in verità lentissimo che, con questa pratica insieme fisica, artistica ed emotiva, può avere uno slancio e subire un’accelerazione.

    • Ebbene si Marilena. L’unica cosa certa è Ora… quindi impariamo ad essere consapevoli del momento presente in ogni suo respiro pieno di vita. Ti rendi conto? C’è una VITA in un singolo respiro. Inoltre quel giorno quando attraverso quella lacrima la cicatrice si è colorata assumendo l’aspetto di un cavalluccio Marino, non potevo far finta di niente… Il messaggio per me è stato chiarissimo. Grazie di avermi incoraggiata

    • Maria Cristina grazie è un piacere trovare persone come te. È stato facile per me trasformare la malattia. Ho imparato ad ascoltare i messaggi e vedere i segnali che si manifestano esattamente davanti a noi. Quel disegno che è apparso su quel seno mutilato mi ha inviato un messaggio chiaro. Chi meglio di me avrebbe potuto disegnare il dolore… Farne un capolavoro e ridonare bellezza alla donna.

  8. Bellissima intervista, Loriana, e bellissima Annamaria Mazzini, come artista ma anche e soprattutto come persona. Non è così scontato vincere il cancro e trovare nuovi stimoli e motivazioni per rinascere e allo stesso tempo aiutare gli altri nello stesso processo di ricostruzione di sé. Quindi grazie per questa bella testimonianza, getta una luce sul futuro. Un abbraccio a entrambe ^_^

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