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[MaglaxWriters] – Ringraziamenti
La prima edizione del “MaglaxWriters”, il contest che abbiamo ideato noi di Magla, l’isola del libro, si è conclusa!
Un’impresa titanica, messa in piedi con pochi mezzi e tanta passione, che ha visto più di 80 autori e autrici di tutta Italia gareggiare per arrivare in finale.
Impegnativo certo, dal punto di vista organizzativo e per l’ulteriore ruolo da coach che noi di Magla abbiamo svolto, supportando il nostro team anche nell’editing dei racconti in gara. Un’esperienza che mi ha dato tanto, a livello professionale ma soprattutto umano!
Ringrazio tutti gli writers del Team Uomini Under 30: Andrea Di Lauro, Andrea Khaldi, Daniele Imbornone, Fausto Pirrello, Francesco Piscitelli, Luca Giovagnola, Matteo Iacobucci, Michael Crisantemi, Simone Piani, Tiziano Fares, Valerio Vozza e Valerio Zavaglia, per la passione e il talento messi in campo in questi mesi e nelle varie fasi del contest. Ai miei giovani autori dico: il talento non vi manca e, al di là del risultato di questo contest, vi siete dimostrati capaci e desiderosi di confrontarvi anche in fase di stesura dei testi: fate tesoro di questa esperienza e continuate, con determinazione e volontà, a perseguire la strada della scrittura: per tutti voi i bei risultati arriveranno! :-*
Ringrazio le autrici, la blogger e la lettrice che hanno composto la nostra giuria nella fase della semifinale: si sono sobbarcati la lettura di tanti racconti e l’onere di valutarli. Eccole qui – una per una – per un mio ringraziamento speciale: Laura Bassutti, Silvia Devitofrancesco, Mariangela Di Nanno, Pieroni Marina, Laura Roggero e Daniela Vitali. :-*
Ringrazio le altre tre Maglozze: Alessandra Nitti, Annalisa Caravante e Marta Tempra, per la sinergia e l’entusiasmo profuso nel lungo cammino del concorso. Un contest dall’esito non scontato, anzi partito quasi come un’avventura, una scommessa, un gioco, ma che si è rivelato davvero una bella esperienza, con risvolti inaspettati! 😀
Ringrazio Arpeggio Libero per il supporto decisivo nella fase finale e lo staff di Arpeggio per l’onere di valutare i racconti in qualità di giuria.
Inoltre voglio sottolineare la generosità di Fabio Dessole e Manuela Dessole per far fare quel salto di qualità a questo contest, che già straordinario era ma che ancor più straordinario è diventato, con la realizzazione nei prossimi mesi di un’antologia cartacea e di un ebook che avrà il timbro Arpeggio Libero. 🙂
Faccio i miei complimenti a Francesco Piscitelli, che si è classificato al 4° con un punteggio (8.18) che di un soffio gli ha sottratto il podio (che sarebbe stato meritatissimo!) e Michael Crisantemi, che è stato il più votato in assoluto con i voti social, con ben 472 preferenze! Un risultato di pubblico davvero straordinario, che è il segno di un talento indiscusso, da continuare a coltivare! ❤
Tanto di cappello alle vincitrici: Annalisa Rizzi, Annarita Tranfici e Bianca Fasano, che hanno saputo sbaragliare la concorrenza degli altri talentuosi autori con i loro bei racconti! Il fatto che il podio sia tutto al femminile mi convince della capacità di noi donne di saper narrar storie e di saper trasmettere emozioni! (yeah!) (( ❤ ))
…Che dire ancora?… Contenta io! 🙂
❤ kiss & love ❤
∼ Loriana Lucciarini ∼
Vi ricordo che l’avventura non termina qui: nella giornata di oggi saranno rese note le varie classifiche e i punteggi per Team.
Nei prossimi mesi poi, verrà realizzata l’antologia cartacea edita da Arpeggio Libero, con i racconti di tutti i finalisti che, successivamente, verrà presentata in varie città d’Italia in un tour di promozione che vedrà coinvolti oltre agli organizzatori anche tutti gli autori partecipanti al contest!
Inoltre, sempre dalla casa editrice Arpeggio Libero, è prevista le realizzazione di un ebook con la storia del contest, che verrà distribuito su vari store, che vedrà coinvolti tutti i partecipanti (dai provini alla semifinale), con racconti, interviste, commenti e quant’altro…
SO: STAY TUNED! 😀
[MaglaxWriters] – I VINCITORI!
I VINCITORI DELLA PRIMA EDIZIONE DEL CONTEST MAGLAXWRITERS
organizzato da Magla, l’isola del libro e da Arpeggio Libero sono:
Rizzi – Tranfici – Fasano
vedi la votazione e leggi i loro racconti –> QUI!
Ecco la classifica finale:
5. Ingaramo 8.14
6. Granchi 7.78
7. Camalleri 7.60
8. Cardone 7.44
9. Bertini 7.26
10. Tardo 6.73
11° Bernardinello 6.57
12° Faramondi 6.28
13° Crisantemi 6.13
14° Serafini 6.07
15° Alandini 6.04
16° Scampone 5.52
17° Melato 5.47
18° Pirrello 5.46
19° Nolli 5.09
20° Khaldi 4.80
21° Borghesi 4.71
22° Giovagnola 3.78
23° Sciannimanico 3.77
24° Piani 3.72
[MaglaxWriters] – “Un’ultima volta ancora” di Valerio Zavaglia
Valerio Zavaglia
Occhi marroni, capelli castani raccolti in una coda, labbra livide e screpolate. Il trucco nero colava lungo le guance, fin sopra gli zigomi.
Rabbia, dolore, dolore, rabbia. Pena.
Il pugno colpì forte, talmente forte da rompere il naso alla donna che aveva di fronte. L’unica cosa che spaccò fu il vetro davanti a lei, che cadde in tanti piccoli pezzi sulle mattonelle azzurre del pavimento. Il dolore le attraversò il braccio, partendo dalle nocche e arrivando fino alla spalla, come una potente scossa elettrica. La donna la osservava dai pochi pezzi di vetro ancora attaccati alla struttura in legno. Pezzi di vetro affilati, simili a lunghi coltelli che avrebbe volentieri afferrato per tagliarle la gola e vedere spegnersi a poco a poco quello sguardo pieno di disperazione, di pena.
Cadde a terra, bambola di pezza in mezzo ai pezzi di vetro. Tanti piccoli pezzi di vetro come lame lucenti. Schegge. Lo specchio in frantumi, come la sua stessa vita.
Dalla tasca del giaccone in pelle prese tutti i suoi averi. Una bustina, una siringa, un cucchiaio, del succo di limone e un accendino.
Gran bel misero bottino pensò. Un sorriso le increspò le labbra screpolate. Iniziò ad armeggiare, sentiva le dita gonfie e addormentate. Sciolse l’eroina nel cucchiaio e la tirò con la siringa fino a colmarla.
Una volta iniettata bastavano solo dieci secondi.
Si tolse il giaccone e lo lasciò a terra, insieme al resto dei suoi averi tranne la siringa, la siringa no, quella rimase nella sua mano tremante. Arrotolò la maglietta fin sopra il gomito, scoprendo un bianco braccio pieno di piccoli puntini rossi.
Una volta iniettata bastavano solo dieci secondi.
Infilò l’ago nella vena e – pian piano – si iniettò tutto il contenuto della siringa.
Uno…
Fissò le schegge di vetro davanti a lei e spalancò gli occhi.
Due…
Su quei pezzi di vetro correvano delle immagini.
Tre…
Una bambina con lunghi capelli castani e una manciata di efelidi correva su di un prato.
Quattro…
La stessa bambina davanti due lapidi.
Cinque…
Una ragazza sdraiata in un letto, il corpo avvinghiato a quello di un uomo. Sul comodino un posacenere stracolmo e un paio di siringhe.
Sei…
La ragazza è in un altro letto, un neonato tra le sue braccia.
Sette…
Il bambino piange, la ragazza è stesa sul letto. Dorme. Sul comodino una siringa vuota. Il bambino piange poi smette, risucchia l’aria una, due, tre volte. Gli occhi aperti a fissare il soffitto.
Otto…
La ragazza è seduta per terra sul marciapiede lercio. La gente che passa scuote la testa, alcuni gli lanciano monete di piccolo taglio.
Nove…
La siringa vuota ancora infilata nella vena. Vomito secco sulla maglietta. Gli occhi chiusi.
Dieci…
L’effetto dell’eroina viene accolto quasi con sollievo. Poggia la testa al muro e sorride. Tutto quello che aveva visto sui pezzi di vetro, tutte quelle immagini altro non erano che il film della sua vita. La bambina felice a cui vengono strappati i genitori, l’amore verso l’uomo sbagliato, il primo incontro con l’ero, il suo piccolo e dolce bambino morto perché lei dormiva strafatta a pochi centimetri da lui, il periodo passato in strada.
L’eroina corre veloce nelle sue vene, le raggiunge il cuore.
Ha ancora qualche istante per sé, per pensare a quella merda di vita. Tutti i dolori, le sofferenze passate. Ma ancora non riesce a dare la colpa a quella vita tanto odiata. La colpa è sua, sua solamente. Persone sbagliate e scelte sbagliate che l’hanno portata in quell’autogrill dimenticato da dio a spararsi altra merda in vena.
Per l’ultima volta.
Il suo cervello si dimentica di dare ordini al respiro, i polmoni rallentano i loro movimenti, l’ossigeno non arriva più agli organi.
Era ora pensò.
Cerca di succhiare aria, la stessa azione che aveva compiuto suo figlio prima di lei. Se ci riuscisse sorriderebbe. C’est la vie.
Il sistema cardio-vascolare collassa in mancanza d’ossigeno.
Sente la vita che l’abbandona.
Volge un ultimo sguardo a quelle schegge di vetro ai suoi piedi. Il suo bambino allunga le mani verso di lei.
Sto arrivando piccolo.