recensione di Loriana Lucciarini
“Dettati Inaspettati” di Carlo Tollini
Dettati Inaspettati… di lampi di poesia
Carlo Tollini, “trasmettore di emozioni nate da unioni di parole” (cit. pag. 3) – come si definisce lo stesso scrittore – scrive poesie personali, voli d’anima e pensieri che, proprio come dice in alcuni suoi versi, nascono dai sotterranei e sconosciuti mutamenti dell’animo dell’autore per trasformarsi in versi. Ciò che ne scaturisce viene poi condiviso e interpetato dal lettore. (cit. “gioca solo con i suoi pensieri / senza interpreti o spettatori… si leggono solo le conclusioni / che possono variare dagli umori”. E proprio perché la poesia è soggetta a interpetazioni personali, trovo molto nelle mie corde il componimento n. 5 “Speranza” di cui riporto alcuni versi: “Una lucciola di speranza / tra i miei bonsai / vola serena in una notte di primavera… mi interrogo sul presente/ mi ritrovo avvolto nel passato / raccolgo questo pensiero/ contenitore di speranza/ per un futuro che mi manca”. Soprattutto ai nostri giorni la lettura lenta si contrappone alla velocità delle informazioni di un tweet e sempre meno si trovano lettori disposti a soffermarsi su ogni singola parola, affinché da essa scaturiscano vibrazioni. Sempre di più la lettura superficiale annienta il profumo dei versi. Sempre di più pubblicare un libro in versi è una sfida, una sfida che Carlo Tollini ha ottimamente affrontato, riuscendo a trasmettere emozioni dalla carta al lettore.
Dettati Inaspettati… di lampi di poesia
Carlo Tollini, “trasmettore di emozioni nate da unioni di parole” (cit. pag. 3) – come si definisce lo stesso scrittore – scrive poesie personali, voli d’anima e pensieri che, proprio come dice in alcuni suoi versi, nascono dai sotterranei e sconosciuti mutamenti dell’animo dell’autore per trasformarsi in versi. Ciò che ne scaturisce viene poi condiviso e interpetato dal lettore. (cit. “gioca solo con i suoi pensieri / senza interpreti o spettatori… si leggono solo le conclusioni / che possono variare dagli umori”. E proprio perché la poesia è soggetta a interpetazioni personali, trovo molto nelle mie corde il componimento n. 5 “Speranza” di cui riporto alcuni versi: “Una lucciola di speranza / tra i miei bonsai / vola serena in una notte di primavera… mi interrogo sul presente/ mi ritrovo avvolto nel passato / raccolgo questo pensiero/ contenitore di speranza/ per un futuro che mi manca”. Soprattutto ai nostri giorni la lettura lenta si contrappone alla velocità delle informazioni di un tweet e sempre meno si trovano lettori disposti a soffermarsi su ogni singola parola, affinché da essa scaturiscano vibrazioni. Sempre di più la lettura superficiale annienta il profumo dei versi. Sempre di più pubblicare un libro in versi è una sfida, una sfida che Carlo Tollini ha ottimamente affrontato, riuscendo a trasmettere emozioni dalla carta al lettore.
Libro
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