[Lettixvoi] – Recensione “Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita” di G.C. Giacobbe

“Il pensiero che dà luogo all’azione non è una sega mentale. Il pensiero che non dà luogo all’azione è una sega mentale. Il pensiero che genera sofferenza è una sega mentale malefica. Il pensiero di problemi non reali è la sega mentale più malefica. Per smettere di farsi le seghe mentali occorre rivolgere la propria attenzione a ciò che si sta facendo, a ciò che ci succede, al mondo che si ha intorno.”

Amo i libri che inducono a riflessioni, che accendono la luce su determinati processi psicologici e mentali, che mi portano ad avere una nuova visione delle cose, cambiando angolo d’osservazione e “Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita”, Ponte alle Grazie edizioni è uno di questi. L’ho trovato davvero interessante, ben scritto, con argomentazioni che mi hanno portato a riflettere.

Perché, sì, lo ammetto: sono una logorroica a cui piace farsi un sacco di seghe mentali!

Però fino ad oggi non me ne ero resa conto. Ho sempre pensato, infatti, che fossi portata a ragionare e valutare tutti gli aspetti, i pro e i contro, di ogni azione, gesto, situazione e, dunque, pensavo fosse un bene che la mia mente funzionasse così. E invece l’autore di questo volume mi ha dimostrato che sbaglio e che anche io mi posso annoverare fra le tante persone che si fanno le seghe mentali…

Definizione di “sega mentale” secondo il volume: la sega mentale è un pensiero che non porta da nessuna parte. Che diventa ricorrente e che induce ad altri pensieri, nuove seghe mentali, che non portano a niente. A furia di pensare a qualcosa che non porta a niente (non si trasforma né in azione, né nasce un problema reale e quindi non può essere affrontato e risolto) ci facciamo del male e iniziamo a sentirsi minacciati e in pericolo. Così il nostro stress peggiora. Capite bene che tutto questo non porta a niente?

Ecco in sintesi quando asserito dall’autore, e come dargli torto?

La soluzione: “La presenza mentale nella realtà è il segreto per godersi la vita.”

Giacobbe ha uno stile vivace e ironico che rende leggera la lettura di concetti filosofici e psicologici anche complessi. Diciamo che il volume si legge con un sorriso, tuttavia, scoprire di far parte della categoria dei nevrotici non è stato piacevole, per la mia autostima 😀

Lo perdono però, perché grazie alla lettura di questa sua opera, sono riuscita a fare luce su questo processo e migliorare il mio approccio con la vita.

– Eehhhhh! – direte voi – Possibile che un libricino possa avere tutto questo potere?

– Sì – vi rispondo io. Leggetelo, poi mi direte.

Unico appunto: Giacobbe è spiritoso, molto, forse addirittura troppo in certi momenti: le sue continue note al testo hanno distolto parecchie volte la mia attenzione, strappandomi sì un sorriso, ma deconcentrandomi sulla lettura. Però ciò non inficia la qualità dell’opera che, ribadisco, suggerisco a tutti di leggere!

Loriana Lucciarini

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[Ospiti] – Intervista a Annamaria Mazzini | “Il potere della Body Art Therapy per riconquistare un futuro a colori”

Sono emozionata nell’avere qui l’ospite di oggi, una persona straordinaria che mi fa molto piacere farvi conoscere: Annamaria Mazzini.

Sono emozionata nell’avere qui l’ospite di oggi, una persona straordinaria che mi fa molto piacere farvi conoscere: Annamaria Mazzini.Sono emozionata nell’avere qui l’ospite di oggi, una persona straordinaria che mi fa molto piacere farvi conoscere: Annamaria Mazzini.

Lei è una donna vulcanica: artista, scrittrice, performer, attrice, atleta; un fiume in piena (e scusate il gioco di parole, poi capirete perché) di creatività e iniziative.

Oggi Annamaria è con noi per parlarci di sé e tutto quanto è il suo mondo, in una intervista a cuore aperto.

Mettetevi comodi, iniziamo… 🙂


Scintille – Ciao Annamaria, ti accolgo qui e lascio subito a te la parola affinché tu possa presentarti ai lettori di questo blog. Parlaci un po’ di te…

Scintille – Ciao Annamaria, ti accolgo qui e lascio subito a te la parola affinché tu possa presentarti ai lettori di questo blog. Parlaci un po’ di te…Scintille – Ciao Annamaria, ti accolgo qui e lascio subito a te la parola affinché tu possa presentarti ai lettori di questo blog. Parlaci un po’ di te…

Annamaria Mazzini – Salve, mi chiamo Annamaria e ho 50 anni. Sin da bambina sviluppo delle attitudini pittoriche e una particolare sensibilità verso il colore. Faccio tutti gli studi inerenti questo campo specializzandomi anche in decorazioni e pitture sul muro. Per affinare sempre di più la mia arte, studio la scultura lavorando l’argilla. Frequento, inoltre, corsi di programmi grafici, fotografia, tatuaggio e trucco semipermanente, lavoro con la materia che utilizzo sulle mie tele, dipingo e disegno con le matite, l’acquerello, i pastelli, i colori ad olio, la tempera. Continuo a sperimentare, sempre.

Annamaria Mazzini – Salve, mi chiamo Annamaria e ho 50 anni. Sin da bambina sviluppo delle attitudini pittoriche e una particolare sensibilità verso il colore. Faccio tutti gli studi inerenti questo campo specializzandomi anche in decorazioni e pitture sul muro. Per affinare sempre di più la mia arte, studio la scultura lavorando l’argilla. Frequento, inoltre, corsi di programmi grafici, fotografia, tatuaggio e trucco semipermanente, lavoro con la materia che utilizzo sulle mie tele, dipingo e disegno con le matite, l’acquerello, i pastelli, i colori ad olio, la tempera. Continuo a sperimentare, sempre. Annamaria Mazzini – Salve, mi chiamo Annamaria e ho 50 anni. Sin da bambina sviluppo delle attitudini pittoriche e una particolare sensibilità verso il colore. Faccio tutti gli studi inerenti questo campo specializzandomi anche in decorazioni e pitture sul muro. Per affinare sempre di più la mia arte, studio la scultura lavorando l’argilla. Frequento, inoltre, corsi di programmi grafici, fotografia, tatuaggio e trucco semipermanente, lavoro con la materia che utilizzo sulle mie tele, dipingo e disegno con le matite, l’acquerello, i pastelli, i colori ad olio, la tempera. Continuo a sperimentare, sempre.

Ma ho anche una passione per il cibo e per l’arte culinaria. Mi piace il mare, nuotare, andare in canoa e praticare lo sport del Dragon boat. Con delle amiche mi diverto a cantare e con la compagnia teatrale a fare spettacoli e letture sceniche. Non sono sposata e non ho figli. Sono la terza di quattro figli e con i miei fratelli e i miei genitori ho un bellissimo rapporto. Vivo in campagna con cani e gatti, adoro la natura e andare a trovare gli amici che non vedo da anni.

Scintille – Sei un’artista a tutto tondo: pittrice, scrittrice, attrice… Donna eclettica e piena di idee, in pratica un tornado! Ci puoi parlare del tuo percorso artistico, per darci un’idea del tuo lavoro?

Annamaria Mazzini – Come ho detto prima per diventare un’artista ho seguito sin da bambina le mie attitudini che con il tempo mi hanno fatto scoprire le miei doti. Dopo il liceo artistico e l’accademia di decorazioni d’interni, sono partita per l’estero e ho iniziato a lavorare nel settore, sia come pittrice che come decoratrice. Ho fatto anche altri lavori e anche qui mettevo estro, fantasia, creatività, cercando sempre emozioni. Poi un bel giorno, all’improvviso arriva un cancro che devasta e cambia la mia vita, cinque anni lunghissimi, 26 sedute di chemio terapia, 37 giorni di radioterapia e cinque anni di ormone terapia; ma riesco a sconfiggerlo soprattutto con la pittura, i colori e tutta quell’energia piena di vita che si sprigiona con essi.

Scintille – Se c’è, puoi dirci quale modalità senti più tua, rispetto all’espressione e alla creazione di contenuti artistici?

Annamaria Mazzini – Sicuramente la pittura, a seguire recitare davanti un pubblico, poi cucinare: godere per il cibo mi fa rilassare. E, per concludere, mi piace cantare, anche semplicemente davanti un karaoke.

Scintille – Oltre alle mille cose di cui abbiamo parlato, sei anche un’atleta: fai parte del team dell’associazione sportiva di Bracciano”Dragonboat”, e l’anno scorso avete vinto i mondiali a Venezia. Uno sport che personalmente non conoscevo e di cui ti chiedo di darci qualche informazione in più. Come hai iniziato e come sei arrivata ai livelli di eccellenza? Quanto ti ha dato questo sport?

Annamaria Mazzini – Ho iniziato otto anni fa con le pink butterfly di cui sono ancora una socia sostenitrice. Si tratta di donne operate di tumore al seno che praticano questo sport come riabilitazione psico-fisica dopo un percorso di cure oncologiche e visto che c’è il rischio di sviluppare, dopo l’operazione e le cure, un’altra patologia (il linfedema), patologia che, con questo sport, si riduce notevolmente. Per maggiori informazioni potete visitare la pagina www.pagaierosa.org, In Italia ci sono circa 26 squadre e nel mondo circa 150. Per arrivare ai livelli di eccellenza ci vuole un allenamento costante e un buon gioco di squadra. Posso dire con tanto orgoglio che a me, personalmente ha salvato la vita, proprio mentre stavo combattendo la malattia e la paura di morire. In acqua mi rilasso e mi piace faticare!

Scintille – Parliamo ora della malattia. Il cancro è un nemico che arriva all’improvviso e sconvolge tutto, devasta il presente e annebbia il futuro. Chi ne è colpito attraversa un percorso complicato e difficile, dove è necessario attingere a tutta la forza interiore per non lasciarsi sopraffare. Per non cedere alla disperazione, per non lasciarsi sconfiggere. Tu sei una sopravvissuta, ce l’hai fatta. Non solo, hai saputo attingere a questa esperienza di sofferenza per trasformare il buio in luce, la disperazione in forza, l’energia in vita, il dolore in colore.

La malattia, il cancro, hanno dato un segno importante alla tua ricerca e comunicazione artistica, trasformandola. In che modo ha influito e come l’ha cambiata, con quali caratteristiche?

Annamaria Mazzini – Anche se può sembrare strano, il cancro ha influito in modo positivo. Ovviamente all’inizio tanta paura e dolore, però questo mi ha aiutata a conoscermi e a sviluppare lo spirito di ricerca che mi ha aiutato a guarire. Mettendo a disposizione le uniche armi che avevo e che potevo usare senza chiedere niente a nessuno: la pittura, cucinare, lo sport all’aria aperta. Ho imparato a godere del momento presente. Quando ho capito che la malattia era arrivata per insegnarmi a donare, ad aiutare l’altro, a condividere la mia esperienza e metterla al servizio del bene mondiale è stata una bellissima RINASCITA. La cosa stupefacente è che ho capito come potevo utilizzare tutta la mia arte e tutte le mie esperienze e risorse, per capire come essere veramente se stessi e dare il proprio contributo.

Lasciarsi andare e lasciarsi indicare la strada giusta per noi è importantissimo: basta saper guardare e ascoltare e poi, semplicemente tutto apparirà ai nostri occhi.

Scintille – Per chi sopravvive al cancro, concetti come “resistenza”, “resilienza”, “testimonianza”, “condivisione” si trasformano in vita vera, da mettere in pratica giorno dopo giorno. Il tuo lavoro ne è forgiato, nasce da ciò. Puoi parlarci dei tuoi progetti?

Annamaria Mazzini – Certamente. I miei progetti nascono proprio dalla malattia, infatti. Ancora mi chiedo che percorso deve fare la nostra mente con i suoi pensieri. Fino a che punto bisogna lasciarsi andare per dare un senso alla propria vita, per trovare risposta alla famosa domanda: «Ma io, che devo fare in questa vita?», ti rendi conto che il dolore, la paura, la sofferenza, la fede fanno parte di tutto ciò. Ma è possibile che si deve arrivare a tanto? Evidentemente, sì.

Quando ho visto per la prima volta il dipinto nascere sulla cicatrice esposta e, come per magia, quel corpo diventare in tela, ho trasformato il cancro in un opera d’arte.

È nato così il progetto body art therapy: il colore diventa energia.

La finalità di questo progetto è dare un supporto per chi intraprende un percorso di cure oncologiche, integrato alla pittura corporea per la gestione della ferita all’immagine di sé. Trattamenti finalizzati a compensare sul piano estetico, l’alterazione somatica provocata dall’intervento chirurgico e restaurare l’identità sessuale nascosta.

Scintille – “Il potere curativo dell’arte”. Alla luce della nostra bella chiacchierata, mi piacerebbe che commentassi questa frase in base al tuo percorso e alla tua esperienza, se la ritieni vera.

Annamaria Mazzini – È verissima. E’ stato abbastanza semplice utilizzare l’Arte in quanto pittrice, di conseguenza è venuta lei a soccorrermi per aiutarmi a guarire. Sono facilitata perché riesco a lasciarmi andare ed ascoltare quello che succede dentro di me. Il corpo te li manda i messaggi e tutti hanno lo stesso potere di autoguarigione, una forza che è dentro ciascuno di noi.

Fortunatamente non si deve essere artisti per conoscere il potere curativo dell’arte, oggi ci sono testi interessanti scritti da autori noti e autorevoli che possono aiutare, professionisti che mettono a disposizione tantissimo materiale che oggi è facilmente reperibile grazie ad internet. Sicuramente le esperienze dirette hanno un sapore diverso, più genuino, ma anche di queste ne esistono tantissime. Io vorrei dare il mio contributo e spero che questa intervista sia utile per qualcuno. Per me l’Arte è una garanzia per la salute e chiunque utilizzare la creatività nella propria vita. Io mi renderò disponibile per chi desiderasse farla emergere.

Scintille – Prima di salutarci vorrei lasciassi ai lettori i tuoi contatti e dove poterti seguire. Inoltre, comunico ai miei lettori, che su questa tua esperienza hai anche scritto un diario-testimonianza: «Gioia di vivere. Dialogo tra una pittrice e il suo cancro» che si può trovare a questo link.

Annamaria Mazzini – Sì, scriverlo è stato un modo di affrontare il tutto, condividerlo e rendere la mia esperienza utile a chi sta affrontando la stessa battaglia. Chi fosse interessato alle mie attività sulla Body Art Therapy può trovare informazioni e video sul mio canale Youtube o sulla pagina facebook (n.b. i contatti sono riportati in fondo all’intervista)

Scintille – Grazie Annamaria per la tua presenza, qui oggi. Grazie per la disponibilità e per essere portavoce di un cambiamento profondo, forte, potente, che riesce a coinvolgere e a investire, trasformandole, molte altre donne. Sei punto di luce. Punto di energia. Continua così!

A voi, car* lettor* vi abbraccio forte e vi ricordo che se volete lasciare un commento, porre una domanda o anche solo scrivere un semplice saluto, potete farlo con la funzione “commenta”. Annamaria leggerà tutti i vostri interventi e vi risponderà nei prossimi giorni.

Annamaria Mazzini – Certamente, mi farà piacere avere uno scambio con i tuoi lettori. Ringrazio Loriana per avermi invitata e mando a tutti un caro saluto.

Loriana Lucciarini
Altra mia intervista all’artista su

Altra mia intervista all’artista su Gli Scrittori della Porta accanto, qui



VI E’ PIACIUTA QUESTA INTERVISTA? SIETE INTERESSATI A SEGUIRE L’ARTISTA CHE OGGI VI HO PRESENTATO? ECCO QUI I LINK DOVE POTETE TROVARLA…

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[Letti per voi] – SHORT REVIEW | «Non avrai il mio shampoo» di Barbara Solinas (EmmaBooks)

Tanta roba, qui dentro. E tutta scritta molto bene. Curiosi?

Leggete qui #lettura #lettori #libri #recensione #shortreview #feedbacklettura #barbarasolinas #nonavraiilmioshampoo #emmaBooks #umoristico #vita #lettipervoi #scintilledAnima #lorianalucciarini


Provate a immaginare: una mattina vi svegliate e sentite qualcosa di “peloso” sul cuscino. Pensate sia il gatto, ma non è così. Vi alzate dal letto, vi guardate allo specchio: siete quasi calve. Vi toccate la testa e i pochi capelli che avete ancora vi rimangono in mano come ciuffi d’erba.È quello che accade a Gio in “Non avrai il mio shampoo”, colpita all’improvviso da una forma di alopecia areata.“Noi portatori di testa nuda abbiamo piccole convinzioni: l’alopecia capita alle persone sensibili; non è mai per caso; ti rende, tuo malgrado, migliore. Credo sia vero, ma non per meriti, piuttosto per la fattispecie della malattia stessa: l’alopecia ti lascia sano, non hai dolori, non ti ricoverano da nessuna parte, non devi occuparti di tamponare ferite, di fare riabilitazione. Niente. Non fa altro che portare via la tua immagine, te la strappa di dosso come l’imbianchino la tappezzeria vecchia.”E così, tra pareri medici e parrucche, vacanze al mare, vergogna e moti d’orgoglio, Gio riesce finalmente a guardare in faccia la realtà e a raggiungere il traguardo più difficile, ma anche quello che dà la soddisfazione più grande: accettarsi per come è e volersi ancora più bene.


LA MIA SHORT REVIEW

Un romanzo che racconta con ironia e leggerezza argomenti importanti, scavando nei problemi e nelle maree dell’animo, senza però essere pesante ma anzi, arrivando a sfiorare momenti di liricità intensi, riuscendo a commuovere.

Avevo già avuto modo di apprezzare Barbara Solinas e la sua scrittura sagace, il suo punto originale e puntuale, preciso a raccogliere ombre e luci, piccole sfumature e trasformarle in sorriso, stemperando i problemi.

L’autrice ha un modo personale di portare con sé il lettore e riuscire a farlo immergere nella storia. Immergere è il termine giusto, perché si empatizza con la protagonista, si arriva a fare il tifo per lei, ci si commuove per le sue vicende, si sente e si percepisce un’intesa e una solidarietà tutta d’anima, su argomenti che trovano sensibilità comune.

Come dice anche la sinossi, l’alopecia è una malattia strana che cambia una persona dall’oggi al domani in modo irrimediabile e che colpisce la protagonista nella sua femminilità per farla precipitare in un incubo dove si alternano vane speranze, illusioni, rabbia e depressione.

Ma noi fra queste paginem abbiamo una donna straordinaria, capace di una forza altrettanto straordinaria e che, con ironia, sarcasmo e tanti colori, decide che imparerà a reinterpretarsi, di nuovo, in modo differente.

In un percorso complicato, fatto anche di sconfitte, Gio arriverà a scoprire un nuovo modo di amarsi e volersi bene.

 

Consigliato, davvero.

Non lasciatevi scappare questa deliziosa piccola chicca!

Loriana Lucciarini

 

[Novità] – Vi presento il Booktrailer di «Una felicità leggera leggera»

Con gioia vi annuncio che è stato realizzato il booktrailel mio ultimo romanzo «Una felicità leggera leggera» a cura di Stefania Bergo, de Gli Scrittori della Porta Accanto.

Lo condivido con voi, con enorme soddisfazione.

Perché è bello

Perché mi ha emozionata

Perché racchiude perfettamente l’essenza del romanzo

…a voi piace? 🙂 ❤

«Una felicità leggera leggera» di Loriana Lucciarini – Romance, 2017 – versione ebook e  cartaceo – edizioni Le Mezzelane – editing a cura di Carlo Porrini

 

REALIZZAZIONE VIDEO

Stefania Bergo per Gli scrittori della porta accanto https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/p/booktrailer.html

MUSICA

Open (2015)

Written by Melanie Ungar and Mark Zubek

Produced by Mark Zubek

https://www.jamendo.com/track/1204666/open

CONTRIBUTI VIDEO

Un homme à la mer

Réalisation: Antoine Colomb

Scénario: Clothilde Farinotti

Image: Julien Roux

Avec Diane Dassigny et Xavier Valoteau

Chef Opérateur: Julien Roux

Régie: Diego Maraboli et Guillaume Rio

https://vimeo.com/9064099

Ebook 2,99€ – Amazonhttps://amzn.to/2GCxNJFLe Mezzelane – http://www.lemezzelane.altervista.org/negozio/index.php?id_product=42&controller=product

Cartaceo 8,41€ – http://www.lemezzelane.altervista.org/negozio/index.php?id_product=159&controller=product

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SINOSSI
Una donna piena di sfumature. Un uomo chiuso nel suo mondo grigio e spento. Due cuori che s’incontrano trasformando la solitudine in colore. Ma fino a che punto l’amore può diventare la ragione per tradire? Quanto i legami e le paure possono impedire a Miriam di raggiungere quel pezzo di cielo che tanto desidera?
Un romanzo intenso e delicato, capace di scavare a fondo nell’anima, restituendoci squarci di emozioni inchiostrate di parole.