
Di Filomena Cecere, l’autrice di questo racconto, Stazione 8.0, vi ho già parlato in altri post. È autrice eclettica che spazia da tutte le declinazioni del genere fantasy, nonché curatrice editoriale.
Ho scaricato da Amazon una serie di racconti brevi e questo mi aveva colpito un po’ per l’argomento e molto per la copertina evocativa. Gli altri due titoli da me acquistati erano di sottogenere diverso: fantasy puro, rispetto a questo che invece è un science fiction.
Dicevo, tre titoli per tre racconti brevi. Perché? Ero curiosa di vedere in che modo l’autrice guidava la sua scrittura attraverso i mondi differenti della letteratura fantastica e devo dire che le sue ambientazioni e le sue storie sono risultate tutte ben descritte, con stile narrativo adeguato rispetto al genere trattato.
Ora veniamo a Stazione 8.0. Questo racconto breve che ci cala in un futuro apocalittico postatomico e narra brevi stralci di vita di una giovane esistenza, ci trascina nel suo mondo sotterraneo senza luce. Vi troviamo frammenti sparsi dell’antica umanità, annidatasi sotto la crosta terrestre per fuggire alle radiazioni atomiche e, ciò che erano solo i ricordi degli anziani, improvvisamente diventeranno realtà…
Bello spunto che, forse, poteva essere ampliato per dare al tutto più ampio respiro, ma che comunque vanta di descrizioni efficaci e di un messaggio positivo e importante: la speranza.
Consigliato agli amanti del genere per una lettura veloce.
∼ Loriana ∼
Altre info
Titolo: Stazione 8.0
Autore: Filomena Cecere
Editore: GDS
Genere: Science fiction
Prezzo: 0.99 euro
Formato: ebook
Sinossi
“Non si può soffrire per ciò che non si ha mai avuto”. Sosteneva Diana, per sopportare la vita nel buio della cloaca in cui era costretta a vivere dopo l’esplosione atomica del 2079. Il destino le aveva portato via molto, ma le concedeva ora una nuova possibilità. Un nuovo inizio.