[Letti per voi] – Occhi di tenebra, autori vari, edizioni Delmiglio

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Occhi di Tenebra – aa.vv. – Delmiglio Editore – link per l’acquisto

 

26 racconti da brivido, con variazioni sul tema horror, incentrati sul mito di Medusa. Una lettura avvincente, intrigante e interessante.

Le storie si susseguono con ritmo serrato, intervallate dalle illustrazioni create ad hoc dai bravi artisti della Cyrano Comics; mentre gli autori lasciano la propria firma con racconti tutti originali e diversificati, nello stesso tema: Medusa, la Gorgone dallo sguardo che uccide.

Originale, pur con rievocazioni classiche, il racconto di GIULIA ABBATE.

Divertente quello di DANILO ARONA, tra ambientazioni casalinghe e citazioni cinematografiche anni ’80.

Breve e realistico quello di ILENIA BILANCIO, dal finale inaspettato.

CItazioni antologiche per “Il mio nome è Nessuno” di ROBERTO BONADIMANI.

Elegante è quello di GIULIANA BORGHESANI.

Di genere distopico è il racconto di PAOLO CAMPANA “Fil Noir”, ben scritto e tratteggiato.

Ironico e volutamente sopra le righe la rappresentazione della Medusa di AGOSTINO CONTO’, “Rossa Caina”.

SIMONA CREMONINI nel suo “Un cuore di pietra” propone il punto di vista di Atena, mentre OSKAR FELIX DRAGO, con il suo “Dafne”, offre un thriller incessante nel quale magia e terrore si mixano molto bene.

ANTONIO FONTE, nel suo “Sushi di Medusa” narra una storia ambientata ai giorni nostr, ironica e divertente

FEDERICO FUGGINI in “Amore a prima vista” illustra i turbamenti dell’amore e della fascinazione, conditi con la giusta dose di mistero.

IRENE INCARICO porta la psicosi terrorista, con riferimenti alla strage nella redazione francese di di Charlie Ebdo, all’interno del suo racconto intenso, seppur breve: “Je suis Naja”.

In “Ave Maria, piena di grazia” il dolore che porta alla follia viene descritto bene dall’autore, SIMONE INNOCENTI. Un dialogo interiore, il suo, pieno di angoscia, dove l’anima è fatta a brandelli dalla colpa.

ARNALDO LIBERATI porta la Gorgone in un’ambientazione attuale urbana: “Un paio di occhiali scuri” può avere un finale forse già letto, ma l’escamotage narrativo lo rende divertente e godibile.

Il mio racconto, all’interno di questa antologia è “Steno, la morte di una dea” ed è un horror introspettivo psicologico. Vi offro l’incipit:

La notte ha lasciato la sua oscurità alle prime luci dell’alba, ma se sia davvero giorno non posso saperlo davvero. Non posso vedere la tenue luce infiltrarsi tra il muro del buio e spezzarne l’intensità per far posto al chiarore del nuovo sole che sorge.

La quiete attorno a me acuisce i sensi. Sono desta da poco, dopo il terremoto che ha invaso l’anima mia e che ne ha squarciato a brandelli ossa e pensieri.

Allungo la mano e mi muovo lenta, arrancando in una ricerca difficile, vista la mia cecità.

Qualche tentativo e poi ecco, le dita giungono al contatto con un blocco freddo di pietra, ciò che è rimasto di Athos: il mio amato figlio.

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“Oculus matris” è il lungo raconto di LUCA MALAGUTI: uno sbirro impegnato in un’indagine scomoda, un giovane rampollo sparito nel nulla e un’epilogo thriller denso di pathos.

Una piccola chicca è il racconto “Maschere africane” di ANGELO MARENZANA, autore affermato nel panorama letterario italiano (Rizzoli, Baldini & Castoldi, Nero Press, Giallo Mondadori e Urania), che in pochissime pagine (7) riesce a narrare una vicenda dandole spessore e intenso approfondito plot narrativo, per una storia bella e ben scrita.

In “Lagarto Rojo” ENRICO NEBIOSO MARTINI ci porta nella valle del Llobregat, in un racconto pieno di suggesitioni, dal finale sovvertito che stupisce.

La figura mitologica di Medusa si trasforma nell’appuntamento speciale e unico (ultimo, per la verità), per l’annoiato Aldo, che negli ultimi istanti della sua vita potrà fissare le pozze mortali di quella donna affascinante dagli occhi sempre celati. Un racconto che fa un uso del mito di Medusa già visto, ma la storia è ben scritta e che sono certa vi appassionerà; quello di ROSANNA MUTINELLI.

Bello il racconto di ELENA PAROLI, “La vendetta di Medusa”, che mixa leggenda, mistero e superstizione, con uno stile elegante e minuziose descrizioni, tali da rendere vivi e tridimensionali i suoi personaggi: Perseo, il marinaio arricchito grazie a traffici illeciti e la bella Glicera, sua sera amabile e fedele.

Anche VITTORIO RIODA affronta una trama in cui la Gorgone è capace di pietrificare in un solo sguardo e lo fa con il suo racconto “Le sorelle Gorgoni e l’arte della pietra”. La storia – un giallo con la giusta tensione narrativa – scorre piacevolmente pur se il finale può essere intuito.

ROBERTO ROSSETTI in “La riproduzione ” ci offre un raconto con spunti interessanti.

Divertente, ironico e surreale il racconto di NICOLA RUFFO “L’enigmatico caso della dottoressa Migly Ettis, biologa” che si snoda in botte e risposte a mo’ di intervista, con battute al vetriolo. Originale l’interpretazione del tema originairo dell’antologia per questo racconto da segnalare.

Il testo successivo, quello di LUCA SOSENA, dal titolo “Un caso ancora aperto” affronta la trama con punte d’ironia in un buon registro narrativo, che riesce addirittura far sorridere nelle ultime righe.

Bello il racconto di FILIPPO TAPPARELLI “Il confine”. Questo è il testo che ho particolarmente apprezzato, per lo stile, per le evocazioni che trasudano poesia, capaci di tracciare il monologo sussurrato e triste del protagonista che può solo ricordare, non vivere.

L’ultimo racconto, quello di FRANCESCO TOSCANI “Il tombale sigillo gorgonico” è ambientato nell’Inghilterra di fine Ottocento, precisamente ad Harvard e mescola la narazione co la leggenda, il mito con l’avventura.

Conclue l’antologia il divertente fumeto di ELEONORA SURI BOVO E NEBBIOSO, dal titolo “Medusa ChaChaCha” ,per una lettura ironica e un finale inaspettatamente romantico.

Come avrete già capito, quest’antologia è consigliatissima, per il puzzle variegato che tutti gli autori presenti hanno saputo creare legando assieme tutte le strorie con una personale e interessante interpretazione del mito della Gorgone Medusa, nelle più disparate accezioni: dalle evocazioni classiche, mitologiche, orrorifiche, di vendetta, filosofiche e psicologiche.

∼ Loriana ∼