[ospiti | PER UN’ESTATE DI LIBRI] – Tra storia e divinazione: «Oracoli» | intervista ad Alessandra Leonardi

Bentrovat* followers! Il Salotto è in grande spolvero perché oggi è qui con noi un’Autrice per presentare la sua nuova raccolta di racconti tra storia e divinazione: Alessandra Leonardi ci parlerà infatti di «Oracoli» pubblicato con NPS.

Di che parla «Oracoli»? È presto detto…

 


Quattro racconti, quattro epoche remote, quattro popoli che hanno segnato la storia del Mediterraneo, accomunati da un’ossessione: la divinazione, per aprire squarci sul futuro e scoprire il volere degli Dei. I Fenici in Sardegna, gli Etruschi in Toscana, Umbria e Lazio, gli Ellenici in Campania e nel Sud dell’Italia, infine i Romani: sussurri divini nell’acqua e nella pietra, voli di uccelli e viscere degli animali, sacrifici e visioni, oracoli vergati su fogli di papiro e libri con una risposta per ogni domanda.
Storia, mito e fantasia sono le basi da cui si dipanano le avventure narrate in “Porpora”, “Il dono dell’aruspice”, “Sibilla” e “I libri fatali”.

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Oracoli è un’antologia di quattro racconti sulla divinazione nel mondo antico. Ogni racconto è ambientato in un’epoca diversa e in un territorio diverso.

 

  • Intanto benvenuta Alessandra, mi fa piacere ospitarti nel blog di Scintille. Parliamo di questo tua nuova pubblicazione. «Oracoli»: di cosa parlano i racconti?

Il primo racconto, “Porpora”, è ambientato nell’area Mediterranea nell’ VIII secolo a.C. Una famiglia “fenicia” parte dalla sua terra per trasferirsi nell’isola di Shardan, la Sardegna, passando per Qart-Hadash, Cartagine. Il protagonista, voce narrante, è Akebr, un bambino di 11 anni; sua madre è una ex sacerdotessa di Ashtart, suo padre un ricco mercante di stoffe color porpora. La madre è una veggente, vede il futuro nell’acqua (idromanzia) e parla con i betili, delle pietre che rappresentavano le divinità; il bambino crede di avere anch’egli capacità divinatorie, tramite i sogni (in seguito si scoprirà che li ha). Una volta giunti a Shardan, viene deciso che è necessario  sacrificare il fratellino minore di Akebr a Baal Hammon (i Fenici facevano sacrifici umani), ma la madre andando contro ogni regola si rifiuta e scappa, insieme ad Akebr e al fratellino, inseguiti dal padre che invece vuole effettuare il sacrificio. Vivranno una serie di avventure e incontreranno molte persone e vedranno diversi luoghi.

Il secondo, “Il dono dell’aruspice”, è ambientato a Velathri, ovvero Volterra, nel VI secolo a C. Qui il giovane Marce Ceicna viene avviato all’arte aruspicina, ma lui possiede poteri che vanno oltre alle capacità degli aruspici e degli àuguri, capacità che non comprende e non accetta di buon grado perché gli danno problemi. Nel corso della storia in questo racconto appare anche un personaggio storico.

Il terzo, “Sibilla”, è ambientato a Cuma , quindi Magna Grecia, nel V sec a C, e parla di Daphne, una giovane che aveva ricevuto dalla Sibilla un vaticinio secondo il quale la sua vita sarebbe stata fortunatissima ed eccezionale, ma non si sta verificando, quindi intraprende un breve viaggio da casa sua fino all’antro della Sibilla. Durante il viaggio ha alcune avventure; l’incontro con la donna poi è molto particolare, e che accade è del tutto inaspettato per la ragazza.

L’ultimo, “I libri fatali”, è ambientato a Roma nel 212 a C quindi durante la seconda guerra punica. I protagonisti sono Publio, un decemviro , ovvero un custode dei Libri Sibillini, e la vestale Claudia: in quel particolare momento storico i due s’incontrano, e tra i due c’è più di un semplice rapporto istituzionale, rapporto che non può proseguire perché le vestali devono restare vergini per tutto il loro mandato, pena la morte. Publio ha poteri divinatori, che usa per aiutare la sua città, Roma, nella guerra contro Cartagine; anche Claudia in seguito acquisirà poteri divinatori. Anche in questo racconto compaiono alcuni personaggi storici e si narra di fatti realmente accaduti.

Ogni racconto ha un piccolo collegamento col racconto precedente.

  • Perché hai scelto questo argomento per i tuoi racconti? Cosa ti affascina della divinazione?

La divinazione mi ha sempre affascinato, in tutte le epoche ma soprattutto in quella antica. Ho riflettuto molto sulle motivazioni che spingono l’uomo a interrogarsi sul proprio futuro; nei tempi antichi era una pratica sacra, religiosa, gli uomini erano ossessionati dalla conoscenza del futuro e consultare oracoli era una pratica quotidiana, sia a livello individuale che istituzionale.  In “Oracoli” non do risposte, piuttosto offro stimoli di riflessione lasciando al lettore le proprie deduzioni.

  • Perché hai scelto queste quattro popolazioni?

I Fenici, gli Etruschi, i Greci e i Romani sono state tra le più importanti popolazioni che hanno segnato di più la storia del Mediterraneo. Tra le principali ci sono stati anche gli Egizi, vero, ma ho scelto queste quattro perché volevo parlare di popolazioni che sono transitate o hanno abitato da stanziali l’Italia.

  • I protagonisti come si pongono nei confronti delle capacità divinatorie?

Ognuno dei protagonisti si pone in modo differente: il protagonista di Porpora, Akebr, ne è affascinato e contento di averle; il protagonista di “Il dono dell’Aruspice” invece non le capisce e non vorrebbe averle; “Sibilla” è a sorpresa, quindi non anticipo nulla; ne “I Libri Fatali” i protagonisti sono romani, quindi molto concreti: avere le doti è un dato di fatto e loro le usano per il bene della città, non si domandano se ne sono felici o meno. Almeno all’inizio…

  • E’ stato difficile inserire elementi fantastici nei tuoi racconti con base storica?

No, perché amo molto il genere fantastico, anzi con questo argomento  mi è venuto quasi naturale!

  • Cosa rappresenta la copertina?

La cover, realizzata da Fabio Maffia, è frutto di un lavoro a tre (io, grafico e editore) e rappresenta la vestale Claudia, protagonista del racconto “I Libri Fatali”. Dal fuoco sacro emergono alcuni volatili, che sono un grande simbolo divinatorio: gli  àuguri infatti scrutavano il futuro osservando il volo degli uccelli.

  • Qualcosa sulla casa editrice?

NPS edizioni è una nuova  piccola CE, ha sede in Toscana e punta su testi  con elementi fantastici: fantasy, urban fantasy, mitologia e leggende soprattutto. 


Beh, che dire? Un grandissimo lavoro di ricerca e documentazione! Complimenti per questa tua nuova creatura, Alessandra, ti leggerò con molto interesse.

E invito anche tutti voi, carissim* lettor* a leggere «Oracoli»  perché sono certa vi intrigherà, per l’argomento e per le storie…

A te, Alessandra Leonardi, faccio i miei migliori in bocca al lupo, per questo e per i tuoi scritti futuri. Torna a trovarci quando vuoi!

Loriana Lucciarini