Classe 1991, vive a Torino. Ha affinato la sua abilità narrativa frequentando un corso di scrittura presso la Web Agency Daimon Art di Torino. Ha partecipato e vinto il primo premio relativo alla sezione racconti brevi, del concorso letterario “La tua montagna, le tue emozioni” organizzato ad Ostana (Piemonte), con il suo racconto “Un passo dentro al mare”, di cui vi riportiamo qui di seguito un breve stralcio:
Il mare si è calmato, soffia leggera la tramontana increspando la superficie, come una carezza sul pelo morbido di un labrador mansueto. Le onde scemano senza fretta sulla riva e la sabbia è riconoscente di questa dolce premura e le lascia fare. Il sole troneggia lassù, con fare da saggio re. Solo il mare pare comprenderne a pieno l’immensa bellezza e ne accoglie il lucente dono sulla pelle, permettendo a noi, con i nostri piccoli occhi, di intravederne il potere. La terra dorme, stanca di quel continuo frastuono che dai più superficiali pavimenti la trivella di continuo fino al nucleo, cuore vivo, striato di rosso per le mille ferite accumulate nei secoli.
Lui stesso, il mare, mi parla. Un soffio di vento mi sfiora adesso il viso ed io intendo ciò che la natura mi vuole dire: quello che sarà, sarà, e quando arriverà, arriverà. Allora grato, senza timori, accompagnando i miei pensieri con un’antica melodia che parla di cose felici, mi allontano silenzioso verso una nuova vita, un passo dentro al mare.
[tratto da “Un passo dentro al mare” di Simone Piani]
Ha un suo profilo sul sito mEEtale, dove pubblica i suoi scritti con il nick-name di Noctambulotti.
Simone Piani si dedica anche alla poesia. Su mEEtale infatti troviamo alcune sue pubblicazioni, tra le quali vi sottopongo Colore, una pubblicazione breve che l’autore descrive come una poesia sulla “suggestione cromatica”. Qui ne riportiamo un breve stralcio, dedicato al colore giallo…
Sembrano fiumi di miele, quelli del giallo che mi inonda,
laghi di densa crema sotto il tocco del pieno giorno.
Zafferano profumato,l che giova e che riscalda,
cola nella gola di chi è freddo, di chi cerca
un segno vivo e lo trova, nella luce.
Tu giallo, che colpisci tanto gli occhi
non accecare ma dai luce quando è notte,
con il giallo tra i cristalli
e il miele dentro il fiume.
[tratto da: “Colore” di Simone Piani]
In quest’altro piccolo volume (3 pagine di poesia), l’autore dedica il suo componimento poetico al “mondo di cui in questo mese mi sono innamorato…”. La pubblicazione, di cui vi è un breve stralcio qui di seguito, si chiama Brasile.
Se il Brasile fossi io
Lascerei che di mille canti
Si colorassero cielo e luce
Ed ogni orecchio riempirei
Di mille parole e note sacre.
Son voci oltre la gioia,
oltre il piano e l’allegria, canti dell’anima,
intrisi di lacrime e commozione.
Se il Brasile fossi io,
crederei nei sogni, nelle parole e nelle persone,
vedrei la dignità in me e negli altri
e la terrei salda come preziosa più dell’oro,
e anche senza quel po’ che basta,
non baratterei il mio sorriso.
[tratto da “Brasile” di Simone Piani]
Riguardo ai racconti brevi, l’autore su mEEtale ha messo a disposizione in lettura gratuita i seguenti titoli: “Paolo”, “Nadia”, “Piccione”, “Del cammello, del leone e del fanciullo”, “Questione di rotondità”, “Un passo dentro il mare”. La raccolta di cui vi riporto l’incipit d’apertura è Del cammello, del leone e del fanciullo, che l’autore presenta come “Un altro testo-tributo, questa volta al racconto del superuomo e delle metamorfosi.”
In questo contest MaglaxWriters, Simone Piani ha partecipato ai provini con il racconto “Elena”. Eccone alcuni significativi passaggi:
IL GIUDIZIO DELLA COACH: Nelle prime fasi del racconto troviamo una Elena intorpidita e confusa, in un angolo di mondo sconosciuto. Nelle brevi descrizioni successive riusciamo ad ipotizzare che si stia raccontando della famosa Elena dei classici della letteratura ellenica, che tutti abbiamo potuto conoscere sui banchi di scuola. Ma appena qualche riga più avanti rimaniamo spiazzati del prosieguo della storia… Una narrazione intrigante e fluida, che sembra giocare nel concedere stupore, per arrivare infine a dipanare una storia che tutto è tranne ciò che ci si aspetta. Perché nulla è come sembra: “La strada cominciava ad arretrare sotto i loro piedi come se si riavvolgesse; anche i suoi ricordi, sfuggendo al suo controllo, si arrotolavano. Le parve che l’aurora scomparisse e tutto fosse tornato a quella lontana notte, il 17 maggio.”
Un argomento difficile, nelle sue implicazioni emotive e sociali, che l’autore ha ben utilizzato in questo racconto breve.
L’Autore è, quindi, entrato di diritto e a pieno titolo in gara 1.
Simone, durante la fase dei provini hai utilizzato egregiamente l’incipit che vi era stato dato e hai scritto un racconto che ti ha permesso di essere scelto per il team. Questa volta invece, come ti approccierai al tema dato, cioè “SCHEGGE”? Ho individuato un contesto narrativo per il racconto… diciamo che ho pensato molto a come dar forma a questa parola, “scheggia”.
In genere cerco di dare un’evoluzione quanto più possibile inaspettata e un punto di vista originale e laterale sui temi che mi vengono in mente, un po’ come Calvino con la cosmogonia insomma. Questa volta però ho trovato il tema così loquace ed espressivo che vorrei attenermi al suo significato e alla delicata potenza che evoca il suono “scheggia”. Prendendo ispirazione dall’etimologia della parola penso che il mio racconto, di cui ho già sviluppato un incipit prevalentemente descrittivo, indagherà il tema della separazione, della frammentarietà. Non tralascerò una buona sezione narrativa, spero il più incalzante possibile, affiancandola però ad emozioni e piccole contorsioni psicologiche. Come un ramo che si infrange su una roccia in mille schegge, così il protagonista partirà nel suo breve viaggio.
Puoi esprimere un giudizio di questo contest, MaglaxWriters, almeno fino a questo momento? Cosa ti ha dato, cosa ti aspettavi, perché hai deciso di partecipare? Devo dire che questo contest mi sta intrigando moltissimo. Son partito per gioco, in cerca di un’occasione per stimolare un po’ la mia scrittura, ché aver un obiettivo è sempre più efficace e, in effetti, ho trovato molto più di quanto pensassi. Grazie soprattutto alla coach, Loriana, per la dedizione che sta mettendo con tutti noi! 🙂
…mi schiantai. L’impatto venne assorbito dalle ossa, la maggior parte delle quali si spezzarono, si sbriciolarono. Il mio fragile corpo s’infranse, come un ramo abbattuto su una pietra. Caddi a terra, esanime. Ciò che di me avevo disperso avrebbe continuato ad attendermi troppo lontano.
****Una volta anche io ero così. Recitavo in teatro. Ero bravo, molto bravo. Mi mimetizzavo così bene che la gente non mi riconosceva più. Mostravo solo dei frammenti ma il pubblico era così persuaso dalla mia rappresentazione da credere che io fossi tale, da credere di riconoscermi in ciascuna di quelle schegge.
Con questo suo racconto Simone Piani si è attestato al 3° posto nella classifica combinata (social+giuria) ed è passato di diritto in finale.
Per la finale i concorrenti hanno avuto meno tempo a disposizione per scrivere un nuovo racconto sul tema complesso come «Confine», questa volta scelto dalla Arpeggio Libero, la casa editrice che patrocina il MaglaxWriters.Ecco come l’Autore ha impostato il suo racconto, rispetto al tema dato: